SWEET AS A CANDY COMPIE 11 ANNI!

Come è nata l’idea? Come si è sviluppato nel corso degli anni? Rispondo alle vostre domande.

Federica Piccinini

Gennaio è il mese in cui si ricomincia, ogni anno ci viene data l’occasione di ripartire da zero e questo è ciò che è accaduto anche a me in quel lontano Gennaio del 2009 quando, un po’ per gioco e un po’ per scommessa, decisi di aprire il mio blog senza sapere ciò che poi sarebbe diventato.

Già da diverso tempo seguivo alcuni blog di arredamento e lifestyle, tutti per lo più americani o inglesi. Per citarne alcuni,  Decor 8, Oh Joy! , Oh, Hello Friend , tutti blog che insieme ad altri, mi hanno ispirata tantissimo e mi hanno spinta nella realizzazione del mio.
Ai tempi mi ero laureata da poco e lavoravo a tempo indeterminato in uno studio di consulenza del lavoro ma la fotografia e l’amore per il bello erano già molto presenti nella mia vita.

Nei giorni scorsi, approfittando di questo importante anniversario, vi ho chiesto su Instagram di lasciarmi delle domande, ho selezionato le principali ed oggi risponderò a tutte voi.

Come ti è venuta in mente l’idea di cominciare questa avventura?
Come ho accennato prima, già da tempo ero un’accanita lettrice di alcuni blog stranieri ed ero totalmente affascinata da questi siti ben curati e ricchi di idee e spunti di ogni genere. Mi accorsi che in Italia mancava qualcosa di simile, i blog erano ancora all’inizio e per lo più erano tutti molto settoriali. Tanti blog di cucina, alcuni di moda, tanti per il fai da te, ma mancava una proposta dal gusto più anglosassone che racchiudesse in un unico sito spunti di home decor, moda e bellezza tutti riconducibili ad un unico stile ben riconoscibile.

Quanto è importante avere gli strumenti giusti (portale, basi di grafica, ecc..) e dove trovarli per iniziare?

E’ certamente fondamentale. Credo che una delle chiavi del successo di Sweet as a Candy sia stata proprio questa, iniziare fin da subito con un blog curato sotto tutti i punti di vista, dalle foto al design del sito.

La spesa iniziale in realtà fu piccola, la piattaforma sulla quale si appoggiava era Blogger, un servizio di blogging totalmente gratuito attualmente gestito da Google. Solo in un secondo momento acquistai il dominio Sweetasacandy.com e solo diversi anni dopo decisi di registrarne anche il marchio.

L’investimento iniziale più grande è stato sicuramente l’acquisto della prima reflex professionale e l’iscrizione a corsi online e non solo, di grafica, editing e fotografia. La mia passione per le foto andava infatti a braccetto con un altro mio grande hobby, quello della grafica. Inizialmente ero solo io a curare tutto il design del blog, dall’header all’impaginazione, fino ad arrivare alla prima forma più grezza di quello che sarebbe diventato il logo attuale, che è stato poi successivamente rivisto ed integrato dal grafico che nel 2015 ha curato il totale restyling del blog ed il passaggio da Blogger e WordPress.
Negli anni non ho mai smesso di investire in formazione ed attrezzatura di alto livello (pc, programmi, macchina fotografica, obiettivi, luci, ecc).

Oggi come oggi l’offerta di corsi, sia online che offline, è cresciuta tantissimo ed è diventata sempre più specifica. Sono molteplici le occasioni per approfondire e studiare i temi di quello che è nato come semplice blogging ma che oggi è diventato quello che chiamiamo digital marketing.

Hai iniziato con l’intento di diventare nota come lo sei adesso?

Assolutamente NO. Quando nel 2009 aprivi un blog, lo aprivi spinta da un unico scopo, la voglia di condividere le tue passioni. Stop. Non esisteva il mondo degli influencer, non esisteva il digital marketing ed erano i primissimi anni in cui le aziende iniziavano ad aprirsi a questo mondo ancora del tutto sconosciuto.
La passione è ciò che deve spingerti a lavorare ore al computer dopo aver lavorato già 8 ore in ufficio, la passione unita alla perseveranza ed alla professionalità, sono le cose che potranno portarti lontano. Poi c’è il talento, ma quello non puoi apprenderlo, quello deve essere innato e sarà quello che ti farà emergere in mezzo ad altre centomila.

Quando hai capito che da passione poteva trasformarsi in lavoro?
Quando le proposte di collaborazione da parte delle aziende iniziavano ad aumentare sempre di più.
Fu proprio in quel momento che ho scelto di percorrere la strada della coerenza, scegliendo fin da subito con chi collaborare, dicendo tanti no e costruendo quella che anno dopo anno è diventata la mia credibilità in un mondo digitale dove ormai siamo abituati a veder pubblicizzata la qualunque.

Quando e in che modo da attività secondaria, fatta per hobby, il tuo è diventato un lavoro?
Quando nel 2012 rimasi incinta di Gianmarco, la situazione al lavoro precipitò di punto in bianco. Fui sottoposta a del vero e proprio mobbing. Il mio orario di lavoro venne da subito dimezzato senza possibilità di replica e mi vennero tolti tutti i principali clienti che fino ad allora avevo seguito in autonomia e con discreti successi.
Addirittura, una mattina, a mia insaputa, ritrovai la mia scrivania completamente svuotata e mi vidi spostata in una stanza da sola perché il mio posto era stato preso da un nuovo impiegato maschio…contate che fino a quel momento, per i quasi tre anni precedenti, io insieme all’impiegata storica del mio datore di lavoro, eravamo sempre presenti in prima persona in caso di nuove assunzioni o scelte importanti che riguardassero lo studio.
Data questa situazione di altissimo stress e data una precedente gravidanza purtroppo finita male, il mio medico decise di mettermi in maternità anticipata. Da quel momento iniziò a frullarmi nella testa l’idea di provare ad abbandonare quel vecchio lavoro ed aprire la  partita iva. No, non avevo le spalle coperte da qualcuno e sì, era assolutamente un salto nel buio più totale ma avevo una grandissima voglia di provarci e come potrete ben capire, nessuna motivazione per tornare in quell’ufficio al termine della gravidanza.
E così è stato, nel Luglio del 2013 aprii la mia partita iva.

Come e cosa è cambiato in questi anni?
Il mio lavoro è sicuramente cambiato tantissimo. La mia attività professionale si è ampliata sempre di più, da libera professionista sono diventata imprenditrice. Ho un’azienda che si chiama Glitter Room, dove ormai da alcuni anni insieme ai miei soci mi occupo della commercializzazione online di moda ed accessori e da poco anche un nuovo importante progetto che mi vede, insieme a Fattoremamma, creatrice della mia linea beauty in vendita sul sito Sweet as a Shop. Quindi alle mie attività strettamente legate al digital marketing realizzato in collaborazione con alcuni brand, si sono uniti diversi business di successo.

Quante persone lavorano con te dietro le quinte?
Oggi moltissime. Il magazine di fatto è gestito sempre da me, ma ho diverse collaboratrici che mi aiutano nella realizzazione dei contenuti editoriali. Penso ad Alessandra che ci intrattiene spesso con i suoi contenuti kids e diy, a Veronica che mi segue nei viaggi e mi aiuta nella realizzazione di diversi servizi fotografici (anche se tenete presente che il 90% di tutte le foto che vedete sul blog o su Instagram sono scattate da me o Giacomo), alla Dott.ssa Margani con cui collaboro per tutti i temi legati all’alimentazione o alla Dott.ssa Amadesi per quanto riguarda invece gli approfondimenti psicologici.

Poi ci sono le altre mie attività ma li si apre un discorso a parte 🙂 Il team che segue il progetto Sweet as a Shop è un team davvero grande formato da almeno una decina di persone, mentre per Glitter Room, oltre ai tre soci (una la conoscete benissimo perché è la Michi) ci sono anche altri collaboratori che seguono magazzino e spedizioni. Contate che siamo ormai un’azienda medio grande con una media di 10.000 prodotti venduti all’anno quindi a differenza di ciò che alcuni continuano a pensare, no, non gestisco direttamente io le spedizioni da casa 😉

Quali sono stati i ruoli più difficili da rivestire e imparare nelle diverse fasi?
Sicuramente capire come reinventarsi di volta in volta. Non mi sento di certo arrivata, il mio lavoro è in continua crescita ed in continua evoluzione. La sfida è quella di capire come e cosa fare per stare al passo e per crearsi un business solido e duraturo nel tempo.

Non fai più la fotografa ai matrimoni? Come mai?
Penso sia ormai piuttosto ovvio che non potrei davvero più gestire anche quell’attività. Il mio lavoro mi occupa tantissimo tempo, lavoro senza sosta in qualsiasi momento dell’anno e se contate che non sono più una ventenne ma ho ormai tre figli, la risposta la troverete da sole 😀

E’ ancora possibile avere successo con un blog?
Voglio essere onesta, un blog non basta più. Oggi come oggi tutta la comunicazione e le attività di digital marketing si svolgono per l’80% su altre piattaforme, in primis Instagram. Il blog resta un luogo di approfondimento molto importante, ma non si può più basare la propria attività solo su di esso. Occorre essere presente su più social e trovare la giusta chiave di comunicazione rispetto al proprio target di riferimento.

Ormai la differenza non la fanno più i contenuti (tutti parlano di tutto e non possiamo più inventarci l’acqua calda) ma la fanno le persone con la loro professionalità, la loro credibilità ed la loro etica in un mondo digital dove il livello di qualità si è sempre più abbassato ed il lavoro fatto male dai tanti “influencer” improvvisati ha screditato questa figura professionale.
Oltre a questo serve talento, quel saper coinvolgere le persone con quella scintilla che non si può comprare ma che si ha dentro.

 

Io spero che questo post possa esservi stato utile o anche solo di ispirazione, vi abbraccio tutte e vi ringrazio per accompagnarmi da così tanto tempo in questo meraviglioso viaggio!