svezzamento regole generali

Svezzamento: regole generali!

Dott.ssa Beatrice Margani

Nei prossimi giorni, affronteremo, in più post, il tema dello svezzamento. Oggi partiamo con alcune indicazioni e suggerimenti generali, affronteremo poi il tema dell’autosvezzamento e vedremo come preparare una prima pappa, con le indicazioni della nostra Nutrizionista, Beatrice Margani.

Al giorno d’oggi, più che di svezzamento si parla di alimentazione complementare, cioè di cibi che vanno a completare il latte, materno o artificiale, come apporto nutrizionale nei bimbi, sia da un punto di vista calorico che di sostanze nutritive.

L’allattamento è il modo per dare al bambino nutrimento e sicurezza, rappresenta un riferimento affettivo rilevante per l’acquisizione dell’autonomia. Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno può quindi continuare dal secondo semestre di vita fino al secondo anno e anche oltre (Fonte OMS).

È necessario però ampliare l’alimentazione del bambino, perché crescendo aumentano le necessità, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.

Nello specifico, aumenta il fabbisogno di vitamine, proteine e sali minerali, in particolare il ferro: nei primi sei mesi di vita il neonato utilizza le riserve che ha accumulato durante il periodo della gravidanza, dopo è fondamentale garantirne l’apporto con il cibo, perché serve per lo sviluppo cerebrale e neuromotorio.

Altro motivo per cui si può cominciare un tipo di alimentazione più completa è la crescita stessa del bambino, che gli dà la possibilità di digerire alimenti diversi dal latte e la capacità di masticare e deglutire, in più va abituato il gusto a sapori diversi.

Quando iniziare?

Il consiglio generale è di partire con l’introduzione di nuovi alimenti al sesto mese del bambino, si possono però fare delle variazioni in base alle necessità e al suo sviluppo: il bambino deve essere in grado di stare seduto, tenere la testa dritta e deglutire consistenze diverse da quella liquida.

La comunità medica comunque sconsiglia di cominciare prima delle 17 settimane o dopo le 26, perché ci sono controindicazioni in entrambi i casi. L’indicazione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è di iniziare dal 6 mese di vita. Iniziare prima dei 4 mesi aumenta il rischio di eczemi, asma e atopia.

Sarà comunque la mamma, insieme al pediatra, a valutare il momento più opportuno per iniziare lo svezzamento, in base ad alcuni fattori:

  • Crescita corretta
  • Sonno continuo e sereno o risvegli frequenti per la fame
  • Serenità o agitazione del bimbo
  • Buona accettazione del cucchiaino 
  • Capacità di deglutire un cucchiaino di frutta omogeneizzata o frullata
  • Curiosità verso i cibi mangiati dagli adulti (allunga le mani verso il cibo , afferra gli oggetti e li porta alla bocca)
  • Minore interesse verso il latte
  • Capacità di assaggiare alimenti semisolidi o piccoli pezzetti
  • Non completa soddisfazione dal latte
  • Allattamento esclusivo con latte materno o misto materno-artificiale o solo con artificiale

Iniziare con cibi di diversa consistenza è, poi, particolarmente indicato se ci sono rigurgiti frequenti o se la crescita è insufficiente.

Al contrario si può aspettare oltre il sesto mese se il bambino rifiuta il cibo solido in modo molto deciso e la sua crescita resta corretta col solo latte.

Se ai sei mesi il bambino rifiuta le pappe si può aspettare ancora qualche settimana, continuando a proporgli cucchiaini di frutta e verdura omogeneizzate, frullate o passate, in modo da abituarlo ai nuovi sapori, oppure provare con pappe lattee che hanno un sapore più simile al latte.

Dal settimo mese bisogna invece essere più incisivi  e integrare l’alimentazione, perché il solo latte non è più in grado di soddisfare i fabbisogni, in particolare di ferro.

Lo svezzamento o alimentazione complementare si può cominciare anche d’estate, il problema si poneva solo in passato, quando era più difficoltoso conservare in modo corretto gli alimenti.

svezzamento regole generaliRegole generali

Durante lo svezzamento ci deve essere abbastanza elasticità, ma ci sono alcuni capisaldi:

  • Alimentazione varia e ben equilibrata
  • Cotture prive di grassi: va benissimo cuocere al vapore, in pentola a pressione o al forno, oppure lessare i cibi. Niente fritti o burro in cottura
  • Privilegiare i grassi buoni: olio extravergine di oliva, no burro, grassi saturi e margarine
  • Evitare i dolci e gli zuccheri semplici (succhi di frutta) e in generale non aggiungere zucchero
  • Niente sale
  • Inizialmente usare liofilizzati o omogeneizzati, per poi passare ad alimenti frullati e poi sminuzzati, in modo che il bimbo si abitui alla deglutizione e a masticare. È anche importante per la sicurezza dei bimbi: c’è il rischio di soffocamento (ogni bimbo ha i suoi tempi, ci sarà chi riesce a masticare prima e chi dopo, ma è tutto fisiologico)

Quali sono gli alimenti da evitare?

Ci sono dei cibi che non fanno bene ai bimbi o sono pericolosi per loro fino ai 3 anni di età.

Vediamo insieme quali sono gli alimenti vietati:

  • Carne e pesce crudi: possono essere contaminati da germi e batteri, causando infezioni gastrointestinali, perché il sistema immunitario dei bambini è ancora in fase di sviluppo
  • Frutti di mare (vongole, cozze, ostriche..): oltre a poter essere molto ricchi di inquinanti, sono potenziale veicolo di intossicazioni, come ad esempio la salmonella
  • Tè, caffè e bibite con caffeina: la caffeina è una sostanza stimolante con effetti non benefici sulla salute dei più piccini. In più l’assunzione può alterare il sonno e l’umore dei bimbi.
  • Alcolici: forse è scontato sottolinearlo, ma l’alcol può danneggiare in modo irreversibile le cellule cerebrali e può interferire con la crescita corretta.
  • Bevande zuccherate: sono da evitare perché favoriscono l’insorgere di sovrappeso ed obesità, in più abituano i bambini al sapore dolce quando invece si può educare il gusto a sapori più sani (frutta, verdura, pesce…). Anche dopo i tre anni succhi di frutta (non sono sostituti della frutta!!!), tè in bottiglia e altre bibite vanno limitati alle occasioni speciali.

Vediamo invece quali sono gli alimenti che i bimbi dovrebbero assumere in minime quantità fino ai 3 anni e anche dopo andrebbero limitati:

  • Zucchero e dolci: lo zucchero bianco si può evitare del tutto, sostituendolo con alternative più sane come il miele. I dolci andrebbero dati solo occasionalmente, limitandoli alle occasioni speciali.
  • Sale: da utilizzare con moderazione e solo se serve. Da un lato si aiuta il bambino ad apprezzare il reale gusto del cibo, dall’altro ne tuteliamo la salute: si assume già abbastanza sodio con una corretta alimentazione e da grande sarà già abituato a usare poco sale che è dannoso per la pressione alta
  • Alimenti in scatola o confezionati che contengono coloranti e conservanti: è vero che queste sostanze sono regolamentate e non dovrebbero essere rischiose per la salute dei bambini, è altrettanto vero che non hanno valore nutritivo, vanno quindi preferiti cibi freschi che sono di gran lunga più salutari.
  • Formaggi grassi (burro, gorgonzola, mascarpone…) e salumi grassi (salame, pancetta, coppa, mortadella…): il loro contenuto di grassi non è salutare, in più può alterare i meccanismi che regolano il senso di sazietà aumentando l’appetito.

svezzamento regole generaliAlimentazione complementare libera ma per gradi!

Fino a qualche tempo fa c’erano indicazioni molto rigide su quando e quali alimenti introdurre durante lo svezzamento. Oggi viene lasciata maggior libertà d’azione alle mamme, a patto che non si propongano cose che sarebbero da evitare.

Non è necessario posticipare il consumo da parte del bambino del pane e della pastina (contenenti glutine) e non ci sono restrizioni particolari nell’introduzione di pesce e uovo. In base alla scelta materna, alle abitudini culturali e all’accettazione del bambino, possono essere introdotti per primi: vegetali cotti e tritati come patate, carote; banana o pera o mela grattugiata; crema di riso messa nel latte e successivamente carboidrati come riso, mais, porridge, akamu, tapioca, yucca; proteine (senza eccedere): montone, agnello, pollo, manzo, pesce, capretto, maiale. (OMS/Ministero della Salute)

Rimane comunque il fatto che si stiano proponendo al bimbo delle cose completamente nuove e quindi una certa progressione è indicata, soprattutto per capire se ci siano cose che danno fastidio.

Il mio consiglio è quello di introdurre i nuovi alimenti per la prima volta a pranzo e non a cena, così se ci dovessero essere problemi o allergie, l’insorgenza sarebbe più facile da notare piuttosto che di notte, così si tutela la salute del bimbo.

Ci sono due indirizzi su come cominciare lo svezzamento:

  1. Si comincia proponendo qualche cucchiaino di frutta frullata, dato il sapore dolce a cui il bimbo è già abituato col latte, sostituendo poi le merende di metà mattina e pomeriggio interamente con frutta ed eventualmente in un secondo momento con yogurt
  2. Si comincia con un pasto principale (il pranzo) con una pappa con base di brodo vegetale o lattea in modo che il bimbo si abitui ai nuovi sapori fin da subito

Personalmente consiglio di cominciare a far assaggiare la frutta ai bimbi già dal 4 o 5 mese, semplicemente facendola succhiare quando la mangiano i genitori; in modo che il bambino si abitui a nuovi sapori e consistenze. Gli alimenti devono essere introdotti con gradualità, io consiglio di sostituire la poppata delle 12 con una pappa fatta con brodo vegetale, bisogna iniziare con piccole dosi, in modo da abituare ai nuovi sapori e per verificare la tolleranza. Inizialmente non sono necessari schemi troppo rigidi per numero dei pasti, quantità e qualità.  Se tutto va bene e a pranzo il bimbo assume una pappa completa, si passerà ad introdurre la pappa serale e poi le merende, preferibilmente a base di frutta e yogurt (meglio naturale eventualmente reso più gradevole con della frutta frullata).

Per i bambini va bene tutta la frutta italiana e di stagione, in generale è meglio evitare la frutta importata per i tempi forzati di maturazione e per gli eventuali trattamenti a cui è sottoposta. Va bene usare sia frutta omogeneizzata che fresca e schiacciata, sempre facendo attenzione a provenienza e conservazione, lavandola bene prima di proporla. Se il bimbo è stitico si può usare anche frutta cotta, meglio al vapore, come merenda ci si può regolare con una porzione da circa 70-90gr di frutta. 

Il brodo vegetale per la prima pappa deve essere semplice: carota, zucchina e patata (no la patata se il bimbo è stitico) si possono usare zucca e/o finocchio, per dare un sapore un po’ dolce alla pappa e poi progressivamente si aggiungono tutte le verdure (spinaci, bietole, barbabietole, cavolo, broccolo….per ultimo il pomodoro).

Le aggiunte si fanno in base alle abitudini della famiglia, ai gusti del bimbo e alle sue capacità di gestione del cibo che migliorano (masticazione e deglutizione).