COSA? QUANDO? QUANTO? COME? | Focus Sale

Dott.ssa Beatrice Margani

Forse non tutti sanno che oltre al comune sale da cucina, il cloruro di sodio, esistono diversi tipi di sale con caratteristiche diverse, spesso poi non lo consideriamo un alimento, ma ricordate che tutto ciò che mangiamo ha effetti sul nostro organismo. Scopriamo insieme qualche informazione in più!

Cosa?

SALE COMUNE

Altro non è che cloruro di sodio, se non indicato diversamente può essere sbiancato chimicamente e essiccato artificialmente. Oltre a quello classico si trova anche quello iodato, appunto arricchito in iodio e utile per chi soffre di ipotiroidismo, ipotiroidismo subclinico e anche per le donne che hanno problemi di tiroide in gravidanza. Attenzione alla quantità di sale per chi è iperteso, ha ritenzione di liquidi o ha cellulite e buccia d’arancia.

SALE ROSA DELL’HIMALAYA

Detto anche sale dei re, è una sale di altissima qualità estratto dalle rocce del Tibet. Questo sale è antichissimo ed è a tutt’oggi estratto con metodi tradizionali nelle antiche miniere di sale. È un sale puro e naturale, non contiene additivi, non è raffinato. È adatto per le diete ipocaloriche perché non da ritenzione idrica e grazie ai suoi 64 minerali e oligoelementi ha un gusto equilibrato e lascia al cibo il suo gusto autentico. I principali oligoelementi che contiene sono: calcio (importante per denti ed ossa e per regolarizzare il ritmo cardiaco), potassio (fondamentale per l’idratazione cellulare), ferro (importante per l’ossigenazione del sangue e contro l’anemia), magnesio (ideale per ridurre lo stress, produrre energia, fissare il calcio). Avendo un basso quantitativo di sodio è adatto per gli ipertesi, ma attenzione quando ci sono problemi renali perché contiene potassio.

SALE HAWAIANO ALAEA

È il sale da tavola tradizionale della popolazione hawaiana, prende il suo nome da un’argilla rossa vulcanica che durante l’evaporazione si mischia col sale arricchendolo di ferro e dandogli un colore rosso. Il gusto è molto forte rispetto ad altre qualità di sale e contiene una quantità di ferro fino a cinque volte superiore al sale comune, quindi è indicato in caso di anemia.

SALE NERO DELL’HIMALAYA

Non è raffinato ed ha un forte gusto di zolfo. E’ nero quando viene estratto ma macinato è rosso chiaro. Chimicamente il sale nero è cloruro di potassio e non cloruro di sodio come il sale comune ha perciò un gusto meno salato. È molto usato nella cucina indiana come condimento, ma anche nella medicina ayurvedica. Indicato per gli ipertesi e per le diete a basso contenuto di sale, perché non contiene quantità importanti di sodio. Per lo stesso motivo non dà ritenzione idrica. Dato l’alto contenuto di zolfo è molto efficace contro le formazioni di gas intestinali e disturbi di stomaco.

SALE DELLA CAMARGUE O FLEUR DE SEL DI GUERANDE

È un sale marino raro e pregiato, di origine artigianale ed è costituito da cristalli che si formano naturalmente sulla superficie delle saline. D’estate viene raccolto a mano ogni giorno in piccole quantità. Ha un colore bianco naturale, quindi non è raffinato, viene chiamato anche “caviale del sale”. Il fior di sale è iposodico, non addizionato con anti-addensanti o conservanti ed è più grosso del sale fino comune con un potere salante ridotto.

SALE DI CERVIA

Non dimentichiamoci dei prodotti italiani!
È un sale marino, estratto per evaporazione dall’acqua del mare. È integrale perché non raffinato, ma semplicemente lavato con acqua a salinità superiore a quella del mare ma inferiore al quella del sale e ricchissima di oligoelementi e poi fatto essiccare al sole. Il sale è dolce perché è cloruro di sodio puro senza altri cloruri più amari. Non essendo essiccato artificialmente né sbiancato chimicamente rimane molto solubile e il colore non è bianco ma con sfumature rosa e grigie. È ricco di iodio, zinco, rame, magnese, ferro, calcio, magnesio e potassio.

SALE FINO GRIGIO DI GUERANDE

Si forma per evaporazione nelle saline di argilla della costa atlantica francese. Viene ancora raccolto in modo artigianale con utensili di legno e non di metallo, per non contaminarne la purezza. Non viene trattato con sbiancanti, per questo ha il suo caratteristico colore grigio. Contiene circa 80 minerali, tra cui: magnesio, calcio, potassio, manganese, fosforo, iodio ecc.ecc.
SALE BLU DI PERSIA

È naturale e proviene dalle miniere di sale dell’Iran. E’ una qualità molto rara e il suo colore è dovuto alla silvinite, un minerale che di solito è giallo o rosa e solo di rado blu. Ha una decisa sapidità ed un retrogusto speziato. Deve essere macinato al momento e utilizzato come il comune sale da tavola per condire, se in grani per decorare piatti ricercati. È un tipo di sale naturalmente ricco di potassio e cloro.

SALE GRIGIO DI BRETAGNA

È prodotto a sud della Bretagna, sulla costa atlantica francese, in costruzioni d’argilla lungo le coste del mare. Il suo colore è dato da un’argilla che si deposita sul fondo delle saline colorando così il sale di grigio e arricchendolo di minerali. Dal punto di vista nutrizionale questo sale, rispetto al sale marino, ha maggiori quantità di minerali ma contiene meno sodio.

SALE NERO DI CIPRO

Ottenuto dalle acque di Cipro poi è aggiunto di carbone vegetale ottenuto dalla combustione di cortecce di tiglio, betulla e salice che gli conferisce il caratteristico colore nero. Il carbone vegetale ha potere adsorbente che viene sfruttato nella cura di malattie intestinali, intossicazioni e avvelenamento, quindi la sua aggiunta al sale gli dona una leggera capacità detossinante.

FIORE DI SALE DI BALI

Questo l’ho visto produrre di persona durante un viaggio a Bali. Viene ancora ottenuto dall’acqua del mare grazie ad un sistema artigianale di tronchi di bambù, legna e tessuto, che permette di far evaporare l’acqua e poi di eliminare l’umidità dai fiocchi di sale. Viene raccolto sulla spiaggia alle pendici del vulcano Gunung Agung e il processo porta ad ottenere dei fiocchi di sale croccanti, tutto ciò sfruttando il calore del sole. Il sale è così ottenuto puro, il colore è bianco candido e il sapore è delicato e quasi dolce, è quindi un sale marino ricco in minerali: calcio, ferro, magnesio, zinco e potassio e perciò aiuta a mantenere il bilancio dei liquidi corporei.

GOMASIO

Altro non è che sale marino integrale e semi di sesamo, in proporzioni variabili, se ne trova anche con semi di sesamo nero o con alghe. È un condimento salato tipico della cucina orientale. Ha ottime proprietà: apporta calcio, vit.A, B1, B2, B6, D, E, PP e acidi grassi polinsaturi (omega 3 e 6 fondamentali per il benessere cardiovascolare e come antiossidanti). Aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo, favorisce le funzioni intestinali e digestive, stimola il sistema immunitario. Si può preparare in casa utilizzando sale e sesamo in varie proporzioni (da 1:10 a 1:20) a seconda del gusto personale, tendenzialmente dovrebbe essere poco salato. Bisogna lavare il sesamo e poi tostarlo in padella (velocemente perché gli acidi grassi polinsaturi sono sensibili al calore), sarà pronto quando prendendo i semi con un cucchiaino e girandolo non ne resteranno di attaccati. Una volta tolto il sesamo, tostare anche il sale per asciugarlo dall’umidità. Pestare poi con mortaio e pestello oppure macinino o frullatore il sale con quasi tutti i semi (se si usano 10 cucchiaini di sesamo, tenerne 2 da parte) ed infine unire il mix tritato al sesamo lasciato intero. La pestatura permette all’olio di uscire, rendendo gli acidi grassi maggiormente biodisponibili. Col gomasio si ha un condimento alternativo, molto gustoso e con minor quantità di cloruro di sodio.

Ci sono poi tante altre qualità di sale, questi sono solo alcune, giusto per far capire che oltre a quello che utilizziamo di solito possiamo avere tante alternative a seconda delle necessità e dei cibi che mangiamo!!

Quando?

Il meno spesso possibile: il gusto è una questione di abitudine, meno sale usiamo meno ne sentiamo la necessità. Il mio consiglio è quello di usarlo solo in cottura e di non aggiungerlo ai piatti una volta in tavola, non mettete la saliera!

Quanto?

In realtà di sodio ne assumiamo già abbastanza con gli alimenti e quindi non c’è una reale necessità di assunzione di sale, è più una questione di gusto e di abitudine. In linea di massima chi ha problemi di pressione alta o ritenzione di liquidi (cellulite, gambe pesanti) ne dovrebbe usare il meno possibile e preferire sali poveri di sodio e più ricchi in potassio. In generale però meno se ne usa meglio è, possiamo preferire spezie ed erbe aromatiche. Chi sta seguendo una dieta dovrebbe preferire condimenti come il succo di limone o di altri agrumi e i semi oleaginosi tritati.

Come?

In questo caso non ho particolari consigli se non quello di scegliere il sale più adatto alle vostre esigenze, usarne comunque poco e mescolarlo ad altri condimenti. Come ho già scritto di sodio ce n’è già a sufficienza in ciò che mangiamo quotidianamente.

Spero di avervi dato delle informazioni utili e dei nuovi spunti di riflessione!