EMOZIONI: GUIDA AL LORO USO
Cosa sono le emozioni? Che importanza hanno? Come saperle gestire?
Molte volte mi capita di ascoltare, dentro e fuori dal mio studio, persone che si dicono:
“Devo smetterla di arrabbiarmi ogni volta!”
“Non posso sopportare la tristezza!”
“Dovrei essere più fredda!”
“A cosa serve piangere? A niente!!”
“Perché mi sento così triste?”
“Non voglio più avere paura!”.
Queste affermazioni potrebbero anche avere un senso: sarebbe tutto più semplice se non avessimo paura di niente, se fossimo sempre felici, se non capitassero avvenimenti capaci di renderci tristi.
In realtà, le emozioni, anche quelle negative, sono molto utili e negarle o reprimerle non solo non serve, ma ci rema contro. Il post di oggi ha l’intenzione di spiegarvi che cosa sono le emozioni e a che cosa servono; successivamente vorrei darvi qualche suggerimento per gestire anche quelle più “scomode”.
Andiamo con ordine: che cos’è un’emozione?
Possiamo definire le emozioni come un insieme di fattori che comprendono stati mentali e fisiologici, esperienze affettive, i quali si attivano dentro di noi in risposta ad uno o più stimoli esterni.
Ognuno di noi, quando prova un’emozione, negativa o positiva che sia, vive uno stato di attivazione generale del proprio organismo accompagnato da reazioni motorie ed espressive precise e rilevanti che, in un certo modo, ci preparano ad affrontare le situazioni che si presentano.
Ogni emozione ha una sua funzione adattiva, ma quando diviene troppo intensa può compromettere il nostro equilibrio e va dunque gestita in maniera costruttiva.
Perché le emozioni sono utili?
Capita spesso di porsi questo interrogativo: “perché mi sto sentendo in questo modo?”, specialmente quando si tratta di rabbia o di tristezza le quali, frequentemente, ci fanno sentire sconfitti, diversi, inferiori, a disagio, oppure in colpa.
Pensate invece a quando avete sete: vi chiedete il perché di tanta sete? Credo che tutti stiate pensando che no, è una cosa naturale… ho sete e cerco acqua per dissetarmi.
Con le emozioni invece, anch’esse fenomeni naturali e spontanei, tendiamo a farci tante domande e a considerarle come eccessive o scomode, addirittura da evitare o da nascondere.
Così facendo però non tuteliamo il nostro benessere: è come se evitassimo un mostro del quale abbiamo molta paura e più lo evitiamo, più il timore aumenta.
Le emozioni, incluse quelle negative, ci servono eccome!
Le emozioni modificano il nostro modo di agire: nostro malgrado, la tristezza, la paura e la rabbia modificano il nostro comportamento, per ottenere un migliore adattamento a ciò che ci circonda.
Facciamo qualche esempio:
-se qualcuno mi infastidisce capisco che, per soddisfare il mio bisogno di tranquillità, posso distaccarmi e sentirmi quindi più sereno;
-se provo paura in presenza di una determinata circostanza, comprendo che non fa per me oppure che ho bisogno di nuovi “strumenti” per affrontarla;
-se provo interesse, gioia e curiosità nei confronti di una persona, avrò la tendenza ad avvicinarmi ad essa, per trascorrere del tempo con lei e trarne giovamento.
Ciò significa che le emozioni ci spingono ad agire in modo diverso e, in particolare, quelle negative ci segnalano che dobbiamo cercare di affrontare le situazioni in modo alternativo.
In altre parole, le emozioni ci proteggono indicandoci che le circostanze presenti non sono per noi positive e che quindi è necessario intervenire per cambiarle; così, il nostro comportamento modificato, avrà una nuova influenza sulle nostre emozioni.
Detta così sembra semplice, ma ci sono situazioni in cui ci sembra di essere in balia di quello che stiamo provando, siamo come confusi e ci sembra di non avere il controllo su nulla.
Nel prossimo post affronterò nel dettaglio come poter affrontare le emozioni negative, ma voglio lasciarvi con una piccola dritta: provate ad iniziare ad accettare e riconoscere quello che provate, dare un nome alle emozioni che viviamo ed anche attribuire loro uno specifico livello di intensità ci aiuta ad avvicinarci ad esse in maniera non giudicante… questo è il primo passo per imparare a gestirle efficacemente.
Armatevi di carta e penna e annotate ciò che vi capita in questo modo (vi mostro un esempio di fantasia perché tutto sia più chiaro):
SITUAZIONE: Il mio capo mi ha detto che ho sbagliato il lavoro che dovevo consegnarli.
PENSIERI: “Ecco, ho sbagliato ancora”, “Gli altri colleghi sono più bravi di me!”, “Sono incapace!”…
EMOZIONI PROVATE: frustrazione, tristezza, rabbia, senso di inferiorità.
La prossima volta vi spiegherò meglio le motivazioni sottostanti questo “compito” ed entreremo nel tema della gestione delle emozioni negative.
Aspetto le vostre preziose domande e i vostri commenti!