Alla scoperta della Bio Fattoria del Signor Hipp

Federica Piccinini

Ci sono esperienze che non si dimenticano facilmente e la mia recente trasferta in Polonia nella tenuta di campagna di Mr. Stefan Hipp, presidente della famosa azienda di baby food che porta il suo nome, è sicuramente una di queste.

Ho avuto l’onore, insieme a un gruppetto di mamme blogger, di essere stata invitata a Podagi, nel nord della Polonia, un luogo magico e ricco di storia e natura, per toccare con mano cosa significhi veramente amore per la terra e coltura biologica. Qui infatti, oltre alla residenza di villeggiatura di Mr Hipp, c’è l’azienda agricola che produce alcune delle materie prime contenute negli omogenizzati e negli altri prodotti HiPP.

Dopo un viaggio aereo avventuroso e pieno di contrattempi, come già saprete se mi avete seguito sui social, siamo arrivate di sera in una specie di castello incantato, dove ci aspettava una tavola apparecchiata con gusto e imbandita con tutte le specialità del luogo.

Il padrone di casa, un vero gentiluomo d’altri tempi, ci ha messe subito a nostro agio, cominciando a raccontarci appassionatamente i principi che animano l’azienda di baby food, fondata da suo nonno.

Mi sono subito innamorata di questo posto, dove ogni dettaglio è curato proprio come avrei fatto io e dove le stanze da letto sono davvero un sogno.

Ma è solo il mattino dopo che ho capito in che meraviglia eravamo immerse, quando mi sono svegliata nel silenzio assoluto, affacciata su una natura incontaminata che si stendeva a perdita d’occhio.

Dopo un’abbondante e deliziosa colazione, ci siamo avventurate nella scoperta dell’immensa tenuta a bordo di piccole jeep, con mr Stefan Hipp a farci da Cicerone.

Il segreto di tanta bellezza è nella terra, che qui a Podagi è rispettata e trattata senza uso di fertilizzanti chimici o pesticidi. Basta imparare ad ascoltare e osservare la natura, lasciandola il più possibile libera di fare il suo corso, per ottenere un circolo virtuoso: terreno sano che significa piante sane e animali sani. E in ultima analisi ovviamente anche esseri umani più sani.

Raccontato così, sembra un processo talmente logico e semplice, che davvero non si capisce come si possa ancora pensare di riempire il suolo di agenti chimici (come avviene nell’agricoltura tradizionale), rischiando di mettere a rischio la nostra salute e quella dei nostri bambini, dal momento che i veleni utilizzati passeranno nell’acqua, nel mangime del bestiame, fino ad arrivare dritti nei nostri piatti.

Tra l’altro un terreno rovinato dai pesticidi impiega 20 anni a rigenerarsi, lo sapevate?

L’entusiasmo di Mr. Hipp mentre tirava fuori una carota dal campo con le sue mani o mentre ci raccontava la storia delle patate che crescono spontanee, era proprio contagioso: non mi era mai capitato di incontrare un top manager del suo calibro che ami sporcarsi le mani e conosca tutti i segreti della campagna, come un vero contadino.

Una volta tornati alla base ho avuto modo di incontrarlo in privato e rivolgergli alcune domande sulla sua azienda, che sono felice di condividere con voi.

Cosa vi rende diversi da tutti gli altri produttori biologici?

Prima di tutto, la lunghissima storia che abbiamo.

Siamo stati i primi, più di 60 anni fa, ad introdurre il concetto del biologico con standard davvero altissimi. Inoltre, il modo in cui alleviamo e trattiamo gli animali, fa un’enorme differenza.

Abbiamo moltissimi controlli di qualità: più di 260 su oltre 1000 sostanze possibilmente tossiche, che sono svolti anche da istituti di controllo indipendenti. Infine, la politica di trasparenza al 100%, con certificati che attestano la qualità delle materie prime, prima che finiscano nei nostri prodotti.

Quali sono le caratteristiche dei certificati che attestano la biologicità dei prodotti HiPP rispetto a quelli della concorrenza?

Per quanto riguarda il prodotto finale, che credo sia molto importante, i controlli che facciamo sui residui negli alimenti sono sempre molto elevati. Per la certificazione, lo standard è di 10 ppb; nei nostri prodotti, i test non sono in grado di rintracciare niente (che non significa zero, perché non è scientificamente possibile, ma una soglia sicuramente molto vicina allo zero). E poi, ancora, la trasparenza dei controlli e dei test.

Quali sono state le maggiori difficoltà sulla strada del vostro successo?

Una delle prime è stata, negli anni ‘50, quando l’azienda è nata, quella di trovare materiali “puliti” che non erano facili da reperire. I contadini erano molto competitivi e nessuno credeva in quello che mio nonno faceva, lo vedevano come un grande concorrente. Oggi e per il futuro, la sfida è trovare le materie prime più pulite, perché abbiamo standard molto alti, non scendiamo a compromessi e siccome l’ambiente è molto cambiato negli ultimi anni, in maniera terribile, è davvero difficile trovare risorse pulite.

Si parla molto di cambiamento climatico, inquinamento, biodiversità… quali potrebbero essere le soluzioni?

La cosa più importante che possiamo fare è guardare sempre più al biologico. È una strada lunga da percorrere, perché ancora sono molti gli scettici, ma dovremmo usare più prodotti biologici e motivare le persone a usarli. In quanto produttori, l’agricoltura biologica è l’unica che consenta di non inquinare e lasciare un ambiente migliore alle generazioni future. Ad esempio, tutti i produttori agricoli dovrebbero lavorare con le leguminose (ndr le leguminose sono una risorsa indispensabile per la gestione aziendale: conferiscono maggiore autonomia all’azienda biologica, migliorano la fertilità dei terreni assumendo un ruolo cardine nella  definizione dell’avvicendamento e costituiscono fonte alimentare di qualità per gli animali e per l’uomo). Non è tardi, sappiamo cosa possiamo fare e non dobbiamo arrenderci. Per cambiare il futuro le nuove generazioni dovranno rivedere completate i loro comportamenti, ma anche noi possiamo fare molto.

Le madri sono sempre molto preoccupate quando si tratta di scegliere i cibi per i loro bambini. Come potrebbe convincere me e altre mamme che Hipp è autentico, che possiamo fidarci?

Innanzitutto con la nostra lunghissima storia, una storia di famiglia. Noi ci mettiamo il nome e la faccia, e per questo facciamo di tutto perché non ci siano errori, perché se commetti un errore in questi casi, perdi tutto. E poi, in tutti questi anni non siamo mai scesi a compromessi quando si trattava di qualità delle materie prime, e quando ci siamo lanciati nel biologico, non lo abbiamo fatto per marketing o per soldi, perché allora non era considerato un plus per le vendite. Ma lo abbiamo fatto perché ci credevamo e  ci crediamo ancora, perché siamo convinti che sia l’unico modo per avere materie prime pulite e controllate.

Ringrazio ancora HiPP per avermi dato la possibilità di vivere questa fantastica esperienza e scoprire in prima persona la storia e la passione che ci sta dietro ad un’azienda come questa!