Pari opportunità e stereotipi di genere
“Sognate più in grande, puntate più in alto, lottate con più energia”
(da Storie della buonanotte per bambine ribelli)
Avv. Eleonora Conforti – Nata e cresciuta a Bologna. Laureata in Giurisprudenza con tesi in diritto della comunicazione. Avvocato civilista, mi occupo prevalentemente di diritto di famiglia, diritto del lavoro e risarcimento danni. Femminista nell’animo, da alcuni anni collaboro con enti di formazione quale docente/consulente in materia di diritti delle donne e pari opportunità. Credo in un mondo dove non sia l’identità di genere a determinare la grandezza degli obiettivi che possiamo raggiungere. Sono convinta che parte del cambiamento possa e debba partire da noi (l’ha capito persino la Disney che le principesse si salvano da sole!). Abbiamo strumenti legislativi poco conosciuti e spesso poco condivisi. Pur nella consapevolezza che non sia questa la sede per farne un’analisi dettagliata, con Federica abbiamo deciso di affrontare questi temi, cercando di fornirvi informazioni e stimoli, rispondendo ovviamente a vostre eventuali domande e curiosità.
“Gli stereotipi sono come l’acqua per i pesci: proprio perché ci circondano e sono ovunque, non li vediamo più” D.F. Wallace
L’uguaglianza fra donne e uomini è un principio fondamentale sancito dalla nostra Costituzione (in particolare agli artt. 3, 29, 37 e 51), la quale assegna allo Stato il compito di promuovere le pari opportunità tra donne e uomini.
Pari opportunità significa eliminare quegli ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale in base al solo sesso di appartenenza di un individuo. Si tratta di una condizione necessaria per il conseguimento degli obiettivi di crescita, occupazione e coesione sociale di uno Stato: diversi studi dimostrano, infatti, come esista un nesso reale tra partecipazione femminile al mercato del lavoro e incremento del PIL.
Già da diversi anni l’Unione Europea pone al centro del dibattito politico l’uguaglianza di genere. Nonostante progressi significativi, l’Italia si classifica alle posizioni più basse fra i paesi europei in base all’Indice dell’uguaglianza di genere. Questo studio si basa su sei diversi domini: lavoro, denaro, conoscenza, tempo, potere e salute: il mondo del lavoro resta ancora il profilo più critico per il nostro Paese.
(Credits foto)
COSA SONO GLI STEREOTIPI DI GENERE?
Gli stereotipi di genere sono una delle basi culturali su cui innestano i processi di discriminazione delle donne (“se piangi sei una femminuccia!” “le donne pensano al matrimonio e ai figli, l’uomo alla carriera” “le donne non sanno guidare” … e potremmo continuare all’infinito!)
Si tratta di quell’insieme rigido di credenze condivise e trasmesse socialmente, su quelli che devono essere i comportamenti, il ruolo, le occupazioni, i tratti, l’apparenza fisica di una persona, in relazione al sesso di appartenenza.
“C’era una volta una bambina che sognava il principe azzurro. No! C’era una volta una bambina che sognava di volare, un’altra che amava le macchine, una che voleva diventare campionessa mondiale di tennis, un’altra che scoprì la metamorfosi delle farfalle!”
QUALI OBIETTIVI?
Il contrasto agli stereotipi di genere deve coinvolgere, in maniera trasversale, diversi settori, dalla famiglia, alla società, al mondo del lavoro:
– occorre ripensare la divisione dei ruoli all’interno delle famiglie e diffondere politiche per favorire la conciliazione tra lavoro e vita familiare;
– investire su diverse opportunità formative, occupazionali e di carriera professionale al fine di contrastare il c.d. gender pay gap, cioè la differenza – tuttora esistente – tra la retribuzione degli uomini e quella delle donne (a parità di livello e mansioni) e la c.d. segregazione, che vede la maggior concentrazione di donne in determinate attività lavorative e/o ai livelli più bassi;
– promuovere una comunicazione – sia in ambito familiare, sia pubblico (pensiamo alla figura femminile in molte pubblicità!) – che favorisca un cambiamento nei comportamenti, nelle mentalità e negli stili di vita.
Contrastare gli stereotipi significa anche lottare contro ogni violenza di genere, che nelle discriminazioni e nei pregiudizi trova alimentazione.
Diffondere una cultura di genere significa costruire un mondo in cui ogni donna sia libera di essere ciò che desidera, senza che nessuno possa imporle un ruolo, una professione, un orologio per la fertilità.
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Nel prossimo articolo, ci soffermeremo in particolare sulle misure adottate dal nostro Paese a tutela della maternità. Se avete curiosità, domande o suggerimenti su temi che vorreste affrontare fatemi sapere nei commenti!
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