L’arrivo delle gemelle in famiglia | In collaborazione con Mellin Fidati del Cuore
Fin da quando è nato, tra me e Gianmarco si è instaurato un rapporto unico e speciale. Sarà perché è il primogenito, sarà perché è un maschio, sarà perché per quasi due anni abbiamo vissuto in totale simbiosi, ma tra me ed il mio bambino c’è sempre stato un rapporto esclusivo e si, anche se sembra brutto ammetterlo, diverso da quello che ho ora con le piccole.
Come mamma amo tutti i miei figli in modo incondizionato ed immenso, ma con il maschio si è creato un legame fisico ed affettivo quasi animale.
Quando lo scorso anno sono rimasta incinta di Greta e Ginevra mi sono chiesta tante volte come sarebbe stato e cosa sarebbe cambiato con il loro arrivo. Come avrebbe reagito Gianmarco? Ne avrebbe sofferto?
Ho cercato di prepararlo il più possibile ma ad un bimbo di un anno e mezzo è difficile spiegare tante cose…
Così, quando lo scorso 13 Ottobre sono nate le gemelle, uno dei miei primi pensieri era “e Gianmarco?”. Sono rimasta in ospedale per oltre dieci giorni e tutta questa lontananza ha contribuito a complicare le cose. Non ero a casa con lui, continuava a vedermi in ospedale e non sapevamo come comportarci. Da un lato volevo che mi vedesse e sapesse che andava tutto bene e che sarei tornata a casa presto ma dall’altro venire a trovarmi in ospedale e dover tornare a casa da solo con papà era sempre uno strazio per tutti.
In ogni circostanza ho sempre cercato di avere un occhio di riguardo per lui ed ho studiato il momento del primo incontro con le sorelle per molto tempo. Alla fine, insieme a mio marito abbiamo deciso che forse il modo più giusto per lui fosse quello di lasciargliele scoprire con naturalezza e sopratutto seguendo i suoi tempi.
Il primo giorno che è venuto a trovarmi in ospedale non mi sono fatta trovare con le bimbe in braccio ma bensì le ho lasciate nelle loro culle ed ho nascosto sotto le coperte di entrambe un piccolo regalo per il fratello maggiore. Ho pensato che se fosse entrato nella stanza e mi avesse visto con in braccio le bimbe ci sarebbe rimasto ancor più male e così ogni volta mi dedicavo soltanto a lui.
Tornati a casa non è stato semplice. Credo che Gianmarco abbia vissuto un momento molto triste e di grande cambiamento per la sua vita. Il primo mese era diventato molto capriccioso con me e con suo padre, aveva dei veri e propri momenti di depressione nei quali si isolava e si ingrigiva. Vi dirò la verità, durante quelle settimane sono stata molto preoccupata ed ero arrivata al punto di chiedere informazioni ad un’ostetrica di fiducia per un’eventuale consulenza con uno psicologo. Alla fine non c’è stato bisogno perché tempo qualche giorno ed in modo naturale questo momento così critico è rientrato fino a scomparire del tutto.
PH Sweet as a Candy
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Gianmarco non ha mai avuto momenti di rabbia nei confronti delle sorelline, anzi, con loro è stato sempre molto dolce e premuroso. Credo che ce l’avesse con noi ed in particolare con me…per questo tutt’ora cerco sempre di avere un occhio di riguardo per lui. Le bimbe assorbono necessariamente tanto del mio tempo e delle mie energie ma quando lui chiama preferisco lasciar piangere un attimo in più una bimba piuttosto che non considerarlo e continuare a fare ciò che facevo. Cerco anche di coinvolgerlo il più possibile nel darmi una mano con le sorelline. Mi aiuta volentieri quando devo lavarle o quando devo dargli da mangiare. Per lui è un gioco ed al tempo stesso un modo per sentirsi utile e “grande” 🙂
E’ un bambino estremamente sensibile e dolce ed in questi quasi tre anni abbiamo vissuto tante grandi emozioni insieme.
Post in collaborazione con Mellin Fidati del cuore.