I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: CHE COSA SONO?
Desidero oggi dedicare un post ad un argomento molto delicato, purtroppo spesso dibattuto, al quale tengo molto. Da diversi anni sentiamo parlare dei Disturbi del comportamento alimentare, i quali rappresentano una delle più frequenti cause di disagio tra i giovani e ad essi si associa, purtroppo, un elevato rischio di mortalità.
L’età di insorgenza dei Disturbi alimentari, negli ultimi anni, si sta abbassando sempre di più: pare che anche bambini di 9-10 anni possano iniziare a soffrirne.
Quali sono i Disturbi del comportamento alimentare nel dettaglio?
- ANORESSIA NERVOSA: tale disturbo è caratterizzato da un’importante restrizione nell’assunzione di cibo ed un peso corporeo molto basso (sotto all’85% del peso previsto), una forte paura di ingrassare, la mancanza del ciclo mestruale, l’alterazione della propria immagine corporea (il soggetto si percepisce diverso, solitamente più “in carne” rispetto alla sua reale struttura fisica).
L’anoressia nervosa può anche essere accompagnata da episodi di abbuffate e/o condotte di eliminazione (uso di lassativi o diuretici, vomito autoindotto), per cui il soggetto ingerisce un’elevata quantità di cibo, solitamente ad alto contenuto calorico, per poi adottare comportamenti compensatori come il vomito autoindotto.
- BULIMIA NERVOSA: in tal caso il soggetto “abbuffa” e, a seguire, mette in atto condotte compensatorie, almeno una volta a settimana e per tre mesi. Un episodio di abbuffata è caratterizzato da un’assunzione di cibo in quantità maggiori rispetto a quanto la maggior parte delle persone assumerebbe nello stesso lasso di tempo ed è caratterizzato da un senso di perdita di controllo durante l’abbuffata.
I comportamenti compensatori, successivi all’episodio, possono essere: il vomito auto indotto, l’uso inappropriato di lassativi e diuretici e l’eccessivo esercizio fisico.
Chi ha crisi di abbuffate esercita un enorme sforzo per seguire una dieta molto rigida, per controllare il peso corporeo, che suscita poi un senso di fallimento nel momento in cui si “cede” all’abbuffata, generando così nel soggetto un forte senso di demoralizzazione e di autosvalutazione che non fa altro che “mantenere” attivo il sintomo alimentare.
- BINGE EATING DISORDER: è un disturbo caratterizzato da episodi di abbuffate, almeno 1 volta a settimana, per 3 mesi, non seguite da condotte di eliminazione o di controllo del peso corporeo. In tal caso dunque, a differenza della Bulimia nervosa, vi è un minore interesse nei confronti del peso e dell’immagine corporea.
L’abbuffata è caratterizzata da almeno tre dei seguenti elementi:
- mangiare molto più rapidamente del normale;
- mangiare fino a percepire una sensazione di dolore fisico;
- mangiare molto cibo, pur non avendo fame;
- mangiare in solitudine, di solito a casa;
- avvertire disgusto nei propri confronti, senso di colpa o disagio dopo aver abbuffato.
Perché insorge un Disturbo alimentare?
Capire come e perché si sviluppano tali disturbi è molto difficile; la ricerca scientifica ha fatto molti passi avanti in tal senso e si è concordi nel ritenere il modello multifattoriale il più adatto per spiegare l’insorgenza e il mantenimento di tali quadri clinici. Esistono dunque tre tipi di fattori di rischio che agiscono contemporaneamente:
- fattori predisponenti: si tratta di fattori genetici, psicologici o ambientali che incrementano la vulnerabilità a sviluppare il disturbo, come ad esempio una bassa autostima, le difficoltà interpersonali, l’ipercriticismo e il perfezionismo, l’insoddisfazione per il proprio corpo, l’aver avuto in famiglia una persona che ha avuto un disturbo alimentare.
- Fattori precipitanti: si tratta di eventi e circostanze che scatenano l’insorgenza del disturbo, come ad esempio un lutto, un fallimento scolastico, aggressioni, separazioni da persone care etc.
- Fattori di mantenimento: si tratta di elementi che impediscono il ritorno alla normalità, e che costituiscono il circolo vizioso di mantenimento del disturbo, come per esempio il perfezionismo, l’insoddisfazione corporea…
Chi soffre di Disturbi alimentari purtroppo, nella fase iniziale della malattia, non sempre riesce a chiedere aiuto in quanto non è detto che ci sia già la consapevolezza rispetto al disturbo e, anzi, esso è talmente pervasivo da portare all’illusione di tenere con esso lontani gli altri problemi della vita. In realtà invece, molti di questi problemi, sono proprio causati dal disturbo alimentare stesso.
Nel momento in cui invece il soggetto prende coscienza della propria malattia è bene che si rechi in un centro specializzato, all’interno del quale verrà effettuata una corretta diagnosi, le varie valutazioni specialistiche (psicologiche, psichiatriche, nutrizionali…) e verranno date indicazioni precise rispetto al percorso di cura da intraprendere.
Se desiderate saperne di più, anche rispetto al trattamento e alla cura di questi disturbi, non esitate a scrivermi!