LA PAURA DELL’ABBANDONO: DI CHE SI TRATTA E COME SI MANIFESTA NELLE RELAZIONI.
Vi è mai capitato di pensare:
“Sono sicuro che resterò solo!”, “sono certo che prima o poi mi lascerà”, “mi sembra che tutte le persone che amo e a cui voglio bene prima o poi si allontanino”.
Se molti di voi sentono come familiari queste affermazioni, allora è probabile che in voi sia presente una tematica legata alla paura dell’abbandono.
Di cosa si tratta?
Le persone che possiedono questo tipo di “sensibilità” vivono costantemente con la paura (o addirittura la convinzione) di perdere i loro cari, e temono fortemente che coloro a cui tengono prima o poi se ne andranno, li abbandoneranno o li lasceranno per qualcuno di migliore.
Ecco perché questi soggetti hanno sempre paura e attivano una sorta di controllo continuo, che ha lo scopo di individuare segnali che possano confermare i loro timori rispetto al fatto che l’altro, prima o poi, se ne vada.
Chi ha lo “schema” di abbandono vive male qualsiasi tipo di allontanamento dal partner (un breve viaggio di lavoro esempio), in quanto teme che possano verificarsi le circostanze che impediscono alla relazione di proseguire.
Come reagiscono le persone a tutto questo?
Alcuni individui affrontano il problema evitando completamente le relazioni sentimentali: scelgono la solitudine al rischio di rivivere un senso di perdita e di abbandono.
Altri poi, per non correre il rischio di essere rifiutati, tendono a esser loro stessi i traditori, quelli distaccati, quelli che passano da un partner all’altro, evitando così di vivere sul serio un rapporto di coppia.
C’è chi, invece, si impegna in un rapporto di coppia, ma la forte paura di perdere l’altro non permette di vivere serenamente: spesso accade che ogni minimo ed insignificante distacco del partner, oppure una piccola discussione, vengano interpretati come prova della sua intenzione di porre fine alla relazione.
Le persone con la “trappola” dell’abbandono, per tali ragioni, spesso manifestano un attaccamento esagerato nei confronti dell’altro, ne diventano dipendenti affettivamente, gelosi e possessivi e ciò non fa altro che rafforzare lo schema stesso, in quanto potenzia l’idea che si sta per perdere la persona amata.
Generalmente, poi, tali persone tendono a scegliere partner poco affidabili e instabili che, con maggiori probabilità, le abbandoneranno; questo avviene perché, seppur la relazione venga mal vissuta e la persona coinvolta ne soffre, si sperimenta qualcosa di familiare e di conosciuto, come se fosse una musica già ascoltata in passato…
Quali sono le origini?
Spesso, l’infanzia delle persone che soffrono della paura dell’abbandono è costellata di perdite e abbandoni di vario tipo: morte o allontanamento di un genitore, divorzi, ospedalizzazioni di un familiare stretto, mancanza importante di attenzioni da parte di un genitore.
Può anche essere che si siano vissute esperienze non così traumatiche, ma che comunque abbiano innescato emozioni di solitudine, trascuratezza, esclusione.
Cosa si piò fare?
Per prima cosa è utile divenire più consapevoli delle esperienze di abbandono o solitudine sperimentate durante l’infanzia, collegandole poi, da un punto di vista emotivo, a quelle del presente.
Bisogna inoltre osservare gli attuali sentimenti di paura rispetto all’abbandono e alla perdita, facendo caso ad eventuali “costanti” nelle relazioni sentimentali che si vivono.
Quando capita qualcosa che suscita un vissuto di abbandono, si può provare a chiudere gli occhi, cercando di ricordare quando ci si è sentiti allo stesso modo in passato.
L’ideale poi sarebbe riuscire ad evitare di instaurare relazioni con partner instabili, ambivalenti o poco desiderosi di impegnarsi seriamente in un rapporto, anche se, sembrano risultare molto attraenti.
Una volta trovata una persona stabile e affidabile bisognerebbe tentare di darle fiducia, lasciandole il proprio spazio, evitando di pensare che separazioni o litigi, del tutto normali in un sano rapporto di coppia, siano il campanello d’allarme che porterà alla solitudine.
Naturalmente queste sono delle piccole indicazioni; purtroppo non sempre è così facile attuarle, specie quando la tematica di abbandono ha origini profonde e molto remote nella storia di vita di chi la sperimenta.
In tali casi potrebbe essere utile rivolgersi ad uno Psicoterapeuta per affrontare e superare il problema.