LAVORARE DA CASA: Come organizzarsi al meglio

Federica Piccinini

Sempre più persone per scelta o per necessità si ritrovano a lavorare da casa ma come si fa ad organizzarsi al meglio per poter essere comunque produttivi? Non è facile calarsi nei panni di chi, sia come dipendente che come libero professionista, lavora a casa. Guardando da fuori tutto sembra bellissimo e fantastico ma non è così. Anche a casa come in ufficio occorre seguire un piano preciso di lavoro da rispettare quotidianamente. Di sicuro al giorno d’oggi poter lavorare da casa, specialmente quando si è anche mamme, è spesso un grande privilegio ma attenzione, non sempre. Forse non ce ne rendiamo conto ma tante volte ci si ritrova a casa non per scelta propria ma per scelta di altri e mi riferisco al datore di lavoro che magari ti ha costretta a licenziarti dopo mesi di mobbing semplicemente perché eri incinta (ogni riferimento è puramente casuale…) oppure all’azienda che ti ha lasciato a piedi perché versa in crisi economica. Le ragioni possono essere le più svariate ma oggi con questo post vorrei darvi qualche consiglio per organizzare al meglio il vostro lavoro ed essere produttive ed efficienti anche tra le mura domestiche.

Seguire un piano preciso – Flessibilità-lavoro un binomio molto pericoloso; il rischio è che ci si ritrovi a fine giornata senza aver concluso niente e questo non è possibile. Una regola base per essere organizzate è pianificare il vostro lavoro stabilendo orari precisi. Quello che faccio io ogni sera è prendere la mia agenda ed il mio blocco di carta per pianificare il lavoro del giorno successivo. Essere schematici è una forma mentis che aiuta ad essere più produttivi e a lavorare con maggior precisione. Quindi, prima regola è: fare un piano e rispettarlo.

Crearsi uno spazio di lavoro – Non occorre avere uno studio tutto per sè, si certamente sarebbe fantastico ma io per prima non ce l’ho in casa uno spazio tutto mio. L’importante è organizzarsi con una scrivania nella quale poter sistemare tutte le proprie cose. Uno spazio di lavoro confortevole e bello da vedere rende il lavoro molto più piacevole e rilassato. La nostra mente deve sapere che quando ci sediamo alla nostra scrivania si lavora. Sembra sciocco ma fidatevi, lavorare in giro per le varie stanze di casa con il computer prima sul divano, poi in cucina o addirittura a letto, non è a mio avviso un buon metodo di lavoro, per lo meno durante il giorno. Poi, sono la prima che se ho del lavoro o delle mail arretrate la sera accendo il pc mentre sono sul divano, ma il lavoro serio, quello grosso lo sbrigo sempre il mattino seduta alla mia postazione.

Creare una routine – Creare una routine e rispettare dei riti precisi aiuta moltissimo. Io ogni mattina mi alzo, faccio colazione mi prendo una bella tazzona di caffè, mi faccio la doccia e mi vesto proprio come se dovessi uscire per andare in ufficio. Odio lavorare al computer in pigiama e ciabatte, non mi fa sentire a posto e produttiva.

Evitare le tentazioni – Questo è certamente difficile quando si lavora da casa e specialmente quando si hanno dei bambini piccoli. Per quanto mi riguarda, ora Gianmarco il mattino è a scuola e le bimbe sono con la tata e quindi in quelle ore riesco ad organizzarmi abbastanza bene anche se per tutte le cose che ho da fare mi servirebbero delle giornate intere di lavoro. Pian pianino quando i bimbi cresceranno ed inizieranno ad andare tutti a scuola sicuramente le cose miglioreranno.
Quando si lavora da casa si è il capo di noi stesse e se da un lato può essere bello dall’altro presuppone il doversi autoimporre delle regole precise. Evitiamo tutto ciò che può distrarci: chiudiamo Facebook, togliamo le notifiche di whatsapp, insomma stiamo concentrate sull’obiettivo.

Take a break – Come in ufficio è giusto concedersi anche dei momenti di pausa ma stabilite quanti e quando con precisione in questo modo eviterete che le pause diventino maggiori del tempo dedicato al lavoro.

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Lavorare da casa è bello ma può nascondere delle insidie; se da un lato senza una buona organizzazione si rischia di non combinare niente, dall’altro senza fissarsi dei limiti si può ottenere l’effetto opposto ovvero lavorare di continuo senza mai staccare dal lavoro e trascurando la propria vita privata.

Spero che questo post vi sia d’aiuto e fatemi sapere qui sotto come organizzate le vostre giornate lavorative da casa.

Ci sono 27 commenti

  1. jenni
    2 Maggio 2016 alle 8:37

    Anche io faccio parte delle “vittime” di mobbing sul lavoro solo a causa della gravidanza.. E mi sono ritrovata a casa.. Ho provato a lavorare da casa ma sono una disorganizzata cronica! Non fa proprio per me.. E sono tra le fortunate che ha trovato un nuovo lavoro dove le mamme sono ben accettate!

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  2. valentina
    2 Maggio 2016 alle 8:52

    Io sono una mamma libero professionista, sono geometra e progettista di interni. Ho fatto la dipendente per 8 anni poi sono rimasta in cinta la crisi..quindi a casa. Ho una bimba piccola di 3 mesi. Quando facevo la dipendente giudicavo molto semplice la vita di quelle come te che lavorano da casa, invece non è così. Come scrivi tu a volte t ritrovi a lavorare ininterrottamente o a non produrre niene. Io già a 15 gg dal parto avevo del lavoro da finire. Anche io ho preso l abitudine di vestirmi al mattino, stare in pigiama non è produttivo. Per ora non pretendo troppo da me stessa, è solo adesso che sto imparando le abitudini di mia figlia che riesco ad organizzarmi. Di solito lavoro quando lei dorme, prevalentemente al pomeriggio. Al mattino mi dedico a lei e alla casa. Non riesco a fare di meglio. Ho paura per quando gattonerà perché i tempi mi sa che si ridurranno ancora di piu…

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  3. valentina
    2 Maggio 2016 alle 8:53

    Il t9 mi ha staccato la parola incinta!!

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  4. Sara
    2 Maggio 2016 alle 8:57

    Ciao Federica,
    Mi ritrovo molto in quello che hai scritto: io da solo un mese ho iniziato a lavorare da casa mentre fino a due anni fa lavoravo in ufficio tutto il giorno finché non sono rimasta incinta e magicamente il mio modo di lavorare non li soddisfa va più. Prima di iniziare a lavorare da casa pensavo fosse la cosa ideale per me che ho due bimbi piccoli invece adesso mi sono un po’ ricreduta, sta diventando un inferno. Il grande va a scuola mentre il piccolo è a casa ed è un gran mammone, vuole stare solo con me. In più il mio compagno non lo ha preso come un vero lavoro ma come un passatempo e quindi difficilmente mi aiuta.
    Ti stimo molto, sei davvero bravissima a riuscire a conciliare tutto. Continua così!

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  5. Margherita
    2 Maggio 2016 alle 9:02

    Buondì Federica,
    Ti leggo sempre, ti seguo sui social ma ti commento davvero pochissimo.
    Oggi però ti ringrazio particolarmente: figlia del precariato, l’azienda per cui lavoravo non mi ha rinnovato il contratto quando ha saputo che mi sarei sposata. Una storia come tante.
    Ho continuato a lavorare con collaborazioni occasionali e da casa, io che addirittura sognavo un lavoro che addirittura mi facesse viaggiare, ma ovviamente non sono molto soddisfatta.
    Da qualche mese, anche ispirata dal tuo Glitterroom, così bello è curato, sto provando a dar forma ad un mio progetto…chissà.
    Il tuo post è utilissimo, anche perchè io sono tendenzialmente una workaholic, quindi devo imparare a mettere un punto alle mie giornate di lavoro.
    E magari ritagliarmi un angolino tutto mio in casa.

    Buona giornata a te e alla tua bella famiglia,
    Marghe

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  6. Antonella M.
    2 Maggio 2016 alle 9:05

    Ciao Federica,
    Condivido in pieno il Tuo post/pensiero; anch’io lavoro da casa e come Te credo che la chiave di tutto stia nell’organizzazione, pianificare è una strategia ottima come il crearsi uno spazio proprio e piacevole dedicato al lavoro, aiuta a calarsi nel “ruolo” di professionista nonostante si stia in casa propria. Per quanto in tanti sminuiscano l’essere “schematici”, trovo personalmente che la pianificazione sia una risorsa assolutamente da non sottovalutare e che anzi, può portare solo un sano giovamento.
    Buona giornata (…e buon lavoro!),
    A.

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  7. Ele
    2 Maggio 2016 alle 9:14

    Anch’io lavoro da casa, ed oltre alle difficoltà organizzative, una delle principali problematiche che ho riscontrato è il fatto che purtroppo spesso e volentieri questa tipologia di lavoro non viene presa sul serio da chi ci è attorno.
    Se lavori da casa automaticamente la gente pensa che non devi fare un granchè e che puoi essere interrotta in qualsiasi momento o che possono farti richieste che disfano inevitabilmente il programma della tua giornata. Tanto sei a casa e puoi fare in un altro momento o la sera. Ma la sera sono stanca anch’io e vorrei solo riposarmi un pó!

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  8. Sabrina
    2 Maggio 2016 alle 9:31

    Ciao Federica, post molto interessante!
    Io sono rimasta a casa dal lavoro due anni fa, causa crisi. Ho cercato altro ma con scarsissimi risultati. Allora ho deciso di mettermi in proprio facendo ciò che davvero mi piace fare. Ho iniziato la mia attività da libera professionista da soli due mesi e mezzo e spero di farcela! L’organizzazione sta sicuramente alla base di tutto ma a volte la mancanza di fiducia in me stessa mi frega! Mi fa vedere tutto nero e mi fa perdere tempo… Ho notato che è anche importante gratificarsi a volte, quando si ottiene un buon risultato o quando si portano a termine dei “compiti difficili” messi in programma.
    Un abbraccio!

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  9. Katy
    2 Maggio 2016 alle 10:10

    Ciao Fede, essendo una new entry di questo magico mondo, apprezzo i suggerimenti. Ricordo che qualche blogger pubblicó un calendario editoriale stampabile che ora mi adopererò a trovare…

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  10. Deborah
    2 Maggio 2016 alle 10:15

    Buongiorno Fede! un post molto stimolante. Io ho iniziato a capire che serve una routine molto più importante nel lavoro da casa quando ho iniziato a scrivere la tesi di laurea…sono uscita dall’orribile buco nero del stare in pigiama tutto il giorno e trascinarmi alla scrivania. Ed ha funzionato così non ho mai smesso. Ho lavorato da casa per moltissimi anni e ho sempre apprezzato però i momenti di stacco e di riunioni o incontri altrove in luoghi istituzionali. Per questo motivo mi piacciono moltissimo gli spazi di coworking che stanno nascendo in cui lavoratori atipici e spesso creativi condividono uno spazio di lavoro e anche idee a volte. Spesso in questi spazi di coworking c’è anche la Tata che tiene i bimbi. A bologna ci sono le Serre dei Giardini Margherita che lo fanno.
    Io ora non lavoro più da casa e con un bimbo di 2 anni sento che è una gran mancanza per me…io sono fra quelle a cui andrebbero bene 1-2 giorni di lavoro a casa di full organizzazione e anche un po’ di rilassatezza magari nel vestire!
    Se ti va di segire il mio blog in cui parlo un po’ di tutto, ma la linea rossa è la Felicità, ti lascio il link:
    http://www.happilysurviving.com

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  11. Vic
    2 Maggio 2016 alle 10:18

    Ciao Federica, punto di vista molto interessante! Anche io lavoro da casa ormai da anni ma da dipendente. Sono incinta e dopo la nascita spero di riuscire a conciliare un ritorno al lavoro, anche parziale, con la presenza vicina a mio figlio, anche grazie alla fortuna di poter lavorare da casa.. Ci ragiono da anni, tra poco arriverà il momento del vero test, spero di essere abbastanza in gamba e organizzata! 🙂

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  12. Antonella
    2 Maggio 2016 alle 10:59

    Ciao Federica, ti seguo su tutti i social e da qualche settimana anche su snapchat. Sei fantastica! Anche io adesso che ho 2 figli ho volutamente deciso di rimanere a casa e intraprendere un lavoro da freelance proprio nel mondo 2.0. Diciamo che il lavoro dalle mie parti (sono pugliese) mal si sposa con la vita famigliare a meno che non si trova un lavoro statale (ma questo è impossibile). Io lavoravo in un centro commerciale dove le domeniche e quasi tutte le festività (tolti appunto solo 5 giorni l’anno di chiusura) si lavorava più degli altri giorni (quindi proprio in quei giorni il personale doveva essere al completo). La Domenica per noi era diventata un giorno come tanti altri e quindi non esisteva un giorno della settimana dove la famiglia era libera da impegni professionali e scolastici. Abbiamo tirato la cinghia per 8 anni, ma poi non ce l’abbiamo fatta più. Spero che tra 10 anni (quando i miei figli saranno cresciuti) non ci si penta di questa scelta, ma adesso mi è sembrata la scelta più sensata. Ritornando al tuo post, da qualche mese ho acquistato una bella Agenda (una Happy Planner) dove segno tutti i miei impegni lavorativi e famigliari e l’organizzazione è diventata più semplice. Avvolte la soluzione più banale non viene considerata. Adesso non abbandonerò più l’uso della agenda per qualsiasi cosa. Buona giornata cara !!!

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  13. Gaia
    2 Maggio 2016 alle 11:04

    http://www.efficacemente.com/2015/01/tecnica-del-pomodoro/

    Concordo in pieno quello dici 😀 Voglio condividere con voi questa tecnica, io non lavoro da casa, ma in ufficio. Però una volta a casa mi devo organizzare con lo studio perchè sono iscritta all’università e la “tecnica pomodoro” è la mia salvezza! Spero possa essere utile anche a voi 🙂

    Buona giornata!

    Gaia

    Rispondi
    1. Alessandra
      2 Maggio 2016 alle 14:45

      Gaia!!! Interessante la “tecnica del pomodoro”!! grazie mille per la condivisione! buona giornata 🙂

      Grazie Federica per l’interessante articolo e le bellissime foto!

      Rispondi
  14. Violetta
    2 Maggio 2016 alle 11:04

    Buongiorno Fede, che bel post !ti faccio i complimenti perché hai davvero una grande autodisciplina sia a livello lavorativo che familiare sei un esempio. Io ti posso portare diversamente l’esperienza del posto fisso…. É vero ci sono moltissimi vantaggi del tipo maternità pagata, malattia però ti posso dire che almeno x certi lavori comunque al ritorno in ufficio devi riguadagnarti il tempo trascorso a casa del tipo i tuoi progetti sono passati ad altri e quindi al rientro rinizi nuovamente facendo attività di tappabuchi e supporto io ho impiegato un anno e mezzo per riprendermi i progetti che avevo prima (mi occupo di project management) e non è finita qui. Quando si è costrette a stare a casa per malattia bimbo disdici meeting e alla lunga su progetti critichi preferiscono mettere un collega diverso perché tu non puoi garantire la costanza ….. Spero si vada velocemente verso lo Smart working che almeno per alcuni giorni ti consente di lavorare da casa. Su tali temi mi sembra che siamo ancora molto indietro e se non si ha la fortuna di avere personale di sevizio o parenti a tempo pieno é davvero, almeno per i primi anni, riuscire a conciliare famiglia e lavoro. Tu sei bravissima 🙂 ti mando un abbraccio grande

    Rispondi
  15. Alessandra
    2 Maggio 2016 alle 13:57

    Brava Federica! Sei decisamente un°ottimista e questo traspare da ogni tua azione!
    Apprezzo il tuo impegno ad aiutare molte donne che si trovano loro malgrado ad affrontare carichi di lavoro impegnativi. C°è chi lavora in casa e se ne sente prigioniera, chi in ufficio e vorrebbe stare a casa a godersi i figli. Diciamo che spesso ognuna di noi conosce i pro e i contro della situazione che vive. Ma per tutte sono interessanti i consigli che hai dato tu. Vorrei sottolineare l’importanza dell’autodisciplina, che non ha affatto una connotazione negativa, anzi! Ci rende più consapevoli e fattive. E’ un aiuto che diamo a noi stesse. Organizzare gli impegni fissando gli obiettivi e raggiungerli aumenta la consapevolezza del nostro valore. E l’ottimismo! Mai dimenticare l’ottimismo!!!

    Rispondi
  16. Annamaria
    2 Maggio 2016 alle 14:32

    Ciao Fede! Io mi organizzo in questo modo già dai tempi dell’università, perché sono sempre stata fuorisede e dovevo organizzare lo studio a casa. L’agenda mi accompagna da sempre e senza di lei sarei persa, annoto tutto ed al mattino ho bisogno di sfogliarla per capire cosa mi aspetta durante il giorno. L’organizzazione è importante per essere produttivi ed efficienti. Mi è piaciuto molto questo articolo, forse perchè condivido tutto parola per parola!
    Un bacio,
    peonynanni.blogspot.it

    Rispondi
  17. Marika
    2 Maggio 2016 alle 14:46

    condivido anche io tutto. complimenti per la scelta del post davvero in linea con le esigenze di chi come me ti segue da un pezzo .. anche se non sono mamma. davvero encomiabile come riesca a coniugare lavoro e famiglia. complimenti

    Rispondi
  18. Francesca
    2 Maggio 2016 alle 17:11

    Anch’io, come mi è parso di leggere nel Vostri commenti, sono stata licenziata per sfoltimento organico?. Mi piacerebbe moltissimo poter lavorare da casa anche perché i CV sembra nn vengano mai considerati, ma nn saprei dove dirigermi per svolgere un lavoro casalingo. Avete qualche idea?!? Un abbraccio a tutte, ciao Fede ?

    Rispondi
  19. Federica
    2 Maggio 2016 alle 18:28

    Ciao Fede, devo dire che questo post è stato molto utile, personalmente sono ancora in fase scolastica.. però devo dire che mi hai dato qualche consiglio e dritta se un domani dovesse capitarmi di lavorare in questo modo; grazie dei tuoi consigli sempre utili, infine che dire un bacione enorme a te e alla tua bellissima famiglia!
    Federica

    Rispondi
  20. letizia
    2 Maggio 2016 alle 19:39

    Anch’io vorrei lavorare da casa come te Fede? però non so da dove partire per diventare come te mi daresti qualche consiglio Fede? ? Un bacione Fede ❤

    Rispondi
  21. jaqueline
    2 Maggio 2016 alle 22:58

    Ciao Fede!
    Complimenti! Hai scritto bene! Io lavoro alla Coca Cola, e lì è tutta organizzazione, pianificazione, raggiungimento di obiettivi e bla bla bla e ora che sono in maternità a casa sono talmente stanca di tanti anni di rigidità da non riuscire a concludere nulla! Insomma, un disastro! E mi chiedo…ma sono sempre io? heheh non mi riconosco! Se posso aggiungere un consiglio al tuo meraviglioso post direi alle ragazze di prendere un bel foglio A4 e dividerlo in 4 quadranti, poi di titolare ciascun quadrante con URGENTE IMPORTANTE- URGENTE NON IMP.- NON URGENTE IMP.- NON IMPORT.URGENTE , sembra una banalità ma aiuta molto a focalizzarsi quando si hanno molte cose da fare e non si sa da dove cominciare! Per es., ritirare un documento entro un mese passa da importante ma non urgente le prime settimane a imp. e urgente gli ultimi gg del mese! Opp. fare ics di accessorio al ns lavoro può non essere imp né urgente, ma cmq utile e degno di nota, quando avremo tempo lo faremo! Spero di essere stata utile! Un bacino a tutte!

    Rispondi
  22. flavia
    3 Maggio 2016 alle 0:46

    e’ vero, purtroppo non e’ sempre facile gestirsi il lavoro da soli da casa e con una gnoma di 10 mesi in giro per casa.. io alcuni giorni faccio proprio fatica ad organizzarmi, ma soprattutto a seguire il programma.. pero’ ci sto lavorando su!
    grazie per i consigli, semplici ma non scontati!
    Io comunque, nonostante le difficolta’ che a volte ci sono, sono contentissima di poter essere a casa e “godermi” la mia piccola… un lusso che fino a pochi anni fa non avrei neanche considerato e che non pensavo avrei apprezzato come invece mi sto riscoprendo a fare..
    buon lavoro a tutte

    Rispondi
  23. Martina
    4 Maggio 2016 alle 13:10

    Ciao Fede,
    purtroppo siamo in tante a raccontare molto tristemente le oserei chiamare “assurdità” successe sul posto di lavoro… io ho alle spalle un’esperienza dove mi vedeva impegnata in un lavoro di contabilità/grafica in STAGE ma di fatto ero una dipendente a tutti gli effetti e non avevo nessun tutor su cui contare ma lavoravo in perfetta autonomia con insulti annessi da parte del mio capo.
    Dopo l’ennesimo insulti deci di andarmene e la richiesta più assurda che mi hanno fatto è stata di fare formazione a una ragazza che lavorava già li -_- UNA STAGISTA CHE FA FORMAZIONE AD UNA DIPENDENTE??? bah ahahahahaha
    cmq post utilissimo perché anche io devo organizzare il lavoro da casa e sicuramente qualche consiglio in più per non cadere in distrazioni è sempre molto utile 😉

    Un bacione
    Martina
    https://martinatragniblog.wordpress.com

    Rispondi
  24. Jessica
    6 Maggio 2016 alle 10:05

    Ciao Fede, anche io in questo periodo sto lavorando part time da casa e l’altro time fuori casa… E’ esattamente come lo descrivi tu: una lama a doppio taglio. Se da una parte puoi lavorare in tuta, struccata e con la tua musica preferita in sottofondo, dall’altra i social e i familiari possono distrarre molto e portarci sulla rovinosa strada dell’improduttività. Ma siamo donne e dobbiamo tenere duro, perciò ora ti lascio e mi metto a lavoro. Un abbraccio grande a te e alla tua family.

    Rispondi
  25. Giorgia
    30 Gennaio 2017 alle 17:46

    Ciao Fede, anche io sono rimasta a casa con una scusa assurda. Sto tentando di far fruttare quella che prima era solo una passione, ovvero il mio blog. Ho persino aperto un canale e dopo quasi un anno di pubblicazioni non stop mi sembra che pian piano la situazione stia migliorando. Questo mondo è molto bello ma non è facile emergere. Adesso sto aspettando di poter dar vita finalmente alla mia piccola postazione lavoro. Un domani spero di riuscire ad avviare un’attività come la tua. Nel caso ti andasse di dare un’occhiata al mio blog per darmi qualche consiglio mi farebbe molto piacere! Un bacio

    Rispondi
  26. Donatella
    30 Agosto 2019 alle 12:13

    Salve, articolo interessante. Io sono una “lavoratrice nomade”. Lavoro da casa, e in realtà con un portatile al seguito posso lavorare da qualsiasi parte. Il mio lavoro è composto da due fasi: la produzione del materiale fotografico, che può essere fatta in casa, come per esempio foto di food e still life, o all’esterno, come lifestyle ecc. e la post-produzione nonché la fase di keywording e invio alle agenzie di stock.
    Ho 3 figli di cui 2 adolescenti e uno di 4 anni, e sicuramente la gestione di un lavoro simile mi lascia libera di decidere il dove-come-quando. Come letto anche nei commenti, però, questo può essere un’arma a doppio taglio. È vero che chi ci sta attorno come la nostra famiglia può avere la percezione che siamo comunque sempre disponibili e quindi “disturbabili” ma è anche vero che se non siamo ben settate sul da fare, cammineremo come su un tapis roulant, e i risultati del nostro lavoro potrebbero tardare ad arrivare. Ecco perché è fondamentale essere organizzate e avere dei programmi da seguire.
    Il mio tallone d’Achille sono sempre state le priorità, nel senso che dopo aver portato il bimbo all’asilo, al mattino al mio rientro ero combattuta se iniziare a lavorare o portare prima avanti le routine di casa per poi non doverci pensare al pomeriggio con tutti e tre i ragazzi in casa.
    Adesso, ho capito che è importante la collaborazione nel mantenimento dell’appartamento in uno stato decente, da parte di tutti, anche dei miei figli, e cercare di andare a letto la sera con almeno un ordine generale in tutta la casa, in modo da non avere la mattina i postumi di uno tsunami da rimettere a posto. Ecco che così, lascio il piccolo a scuola, torno, colazione, di quelle che mi soddisfano alla grande, sistemazione dei letti, panni da stendere, lavastoviglie da vuotare, e poi alla mia postazione di lavoro o se è il caso, fuori a scattare nuove foto.
    Buona organizzazione a tutte voi!

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